Il cavedano, un pesce tutto da scoprire.
Il pesce cavedano o cavedano europeo (Squalius cephalus) appartiene alla famiglia dei ciprinidi e alll’ordine dei Cypriniformes.
E’ praticamente diffuso in tutta Europa centrale e in alcune zone del Medio Oriente, ad esclusione dell’Italia.
Questo perchè in Italia è presente il cavedano italico (squalius squalus) che è talmente simile a quello europeo che solo ultimamente è stato scoperto.
E’ stato introdotto da decenni in alcune acque italiane, ma la sua popolazione non è numerosa.
La morfologia
Il cavedano ha un corpo abbastanza affusolato ed è caratterizzato dalla bocca grande e terminale.
La sua livrea è di un colore grigio/verde uniforme in tutto il corpo ad eccezione del ventre che risulta un pò più chiaro.
Le sue scaglie sono di un colore chiaro con bordature di colore leggermente scuro.
Le pinne sono tutte bruno/verdastre ad eccezione di quelle anali e ventrali che hanno una colorazione rossastra.
Questa è una delle differenze tra le due specie di cavedani, infatti quello italico le ha grigie e trasparenti.
Le dimensioni che può raggiungere il cavedano sono modeste.
In condizioni ottimali alcuni esemplari possono raggiungere la lunghezza di 60 cm per un peso di 3,5 kg.
Habitat e riproduzione del cavedano
Il pesce cavedano abita preferibilmente acque con deboli correnti, limpide e calme.
Si trova comunque a suo agio anche in acque con correnti più veloci e nei laghi, dove trovando maggior cibo, cresce più velocemente.
Essendo un pesce molto resistente agli inquinamenti ambientali, lo si può trovare anche in acque con scarichi e a bassa concentrazione di ossigeno.
In tarda primavera, dove l’acqua diventa più stagnante, il cavedano si riproduce deponendo uova appiccicose molto piccole di colore giallo.
Le uova si schiudono entro una settimana circa e i nuovi nati sono scuri con i fianchi argentati.
La crescita è molto lenta, il cavedano raggiunge 4 cm dopo un anno, 15 cm dopo tre anni e sui 30 cm dopo 10 anni.
La maturità sessuale viene raggiunta in tempi diversi tra i maschi e le femmine.
I maschi infatti la raggiungono intorno ai 3-4 anni e la femmina invece ai 4-5 anni.
L'alimentazione del cavedano
Sia gli esemplari giovani che quelli adulti, sono praticamente onnivori, ad eccezione di quelli grossi che si cibano prevalentemente di piccoli pesci.
Le esche naturali sono quindi dalle più disparate, si passa da pulci d’acqua, insetti, mosche, fino a frutta di vario genere.
I tipi di frutta più usati sono l’uva, le ciliegie, la mora e le bacche di sambuco che vengono innescate con la classica tecnica della cucitura.
Un’esca naturale che veniva molto usata in passato è la cavalletta. Molte volte i pescatori usano per pescare esemplari di taglia più grossa, esche come fegatini di coniglio e interiori di pollo.
A volte risulta redditizio pescare con pezzettini di pane fresco anche se l’esca più usata rimane comunque il bigattino.
Buone esche adoperate nel contesto giusto portano sempre a bei risultati.
Le tecniche di pesca più usate
Il cavedano è un pesce che, visto le sue caratteristiche ambientali e quelle alimentari, può essere pescato con varie tecniche.
Le più usate sono quelle della pesca a passata, lo spinning, al fondo e a mosca.
Vediamo di spiegare meglio queste tecniche nel dettaglio.
Pesca del cavedano a passata
La pesca del cavedano a passata è da sempre la pesca più effettuata nei fiumi, questo perchè, forse, risulta la più semplice.
Per fare questo tipo di pesca bisogna munirsi di una bolognese con mulinello standard o con canna fissa.
Il monofilo che verrà avvolto nel mulinello dovrà essere dello 0,18 con un terminale dello 0,10, a volte anche 0,08 con acque molto chiare e poca corrente.
La corrente delle acque determina infatti la scelta del tipo di galleggiante e del piombo sotto di esso.
Infatti più la corrente sarà forte più il nostro galleggiante sarà grande, ma difficilmente dovrà essere maggiore di 4 grammi.
Anche il piombo dovrà essere montato in maniera diversa a secondo della corrente dove peschiamo.
In un tratto di fiume con corrente bassa o quasi nulla, metteremo una corona di pallini dal più grande al più piccolo, cioè il più piccolo verso l’amo.
Invece con correnti medio-forti la piombatura dovrà essere montata al contrario, cioè il più grosso verso l’amo.
Il finale, che dovrà essere di una lunghezza di circa 30/40 cm, verrà applicato al monofilo madre tramite una girella.
La grandezza dell’amo varierà in base all’esca con cui pescheremo, grandezze che possono variare da un 16 ad un 22.
Con queste semplici accortezze possiamo iniziare ad insidiare il cavedano a passata, l’esperienza poi giocherà la sua parte.
Pescare il cavedano a spinning
Di solito la canna usata per questo tipo di tecnica è una light o addirittura ultra light, perchè le esche usate sono ridotte e il divertimento maggiore.
Quindi basterà una canna che supporti grammature fino a 15 grammi con un mulinello della taglia 2000.
La lunghezza della canna varia a seconda se si pesca nei fiumi o nei laghi, nei secondi la lunghezza sarà maggiore per coprire più distanza.
Detto questo passiamo a quella variante che sicuramente determinerà le sorti di una buona pescata: il tipo di esca.
L’esca più usata e da molti e spesso considerata “vecchia”, è l’intramontabile rotante.
Il rotante è un’esca che provoca molte vibrazioni in acqua e quindi attira frequentemente il predatore.
Usato spesso anche per il black bass, il persico reale, trote, salmerini e predatori in generale.
Le dimensioni di questa esca, per la pesca al cavedano, è di circa 2/3 grammi difficilmente superiore, visto che le dimensioni del pesce non sono grandissime.
Altri tipi di esche più innovative usate sono è il jerk, un tipo di minnow poco affondante con grammature intorno ai 4 grammi.
Si pesca anche con il crank, anche questa un’esca poco affondante e che produce molte vibrazioni come i rotanti.
Il lancio è importante, va eseguito senza fare tanto rumore e possibilmente vicino alla sponda opposta da dove ci troviamo.
Se nel fiume sono presenti cavedani, appena la nostra esca toccherà l’acqua, l’abboccata sarà fulminea e decisa.
Pesca al fondo
La pesca del cavedano a fondo è praticamente simile a quelle effettuate ad altri pesci come ad esempio l’anguilla.
Il tipo di canna non è importante, tanto lanciata l’esca nel fondo, dovremo aspettare solo l’abboccata prima di ferrare.
I piombi varieranno in base alla corrente ma quelli ideali hanno un range dai 5 ai 25 grammi, con forma a pera o a palla.
La montatura sarà semplice, un piombo scorrevole montato nel monofilo madre dove verrà legata una girella con il salva nodo di gomma.
Il terminale dello 0,12/14 dovrà essere lungo dai 50 agli 80 cm. e all’estremità verrà legato un amo del 12/14.
Pescare il cavedano a mosca
Il periodo migliore per pescare il cavedano con la tecnica a mosca è quello che coincide con la primavera, ma può arrivare anche a metà estate.
E’ consigliato pescare alle prime luci della giornata perchè questi ciprinidi sono molto più calmi e vicino alle sponde.
La pesca può essere effettuata sia a piede asciutto che entrando in acqua per raggiungere i pesci più lontani.
Si consiglia di portare uno stripping basket che permette di raccogliere la coda.
Facendo così eviteremo che la coda si incastri tra i sassi quando recuperiamo.
Gli artificiali da montare sono diversi in base a dove si trovano i cavedani e se sono attivi o no.
Molte volte è consigliato guardarsi intorno e vedere che tipo di piccoli animali abitano le rive e in base a questo mettere una mosca che assomigli.
Alcuni pescatori utilizzano mosche che risultano eccellenti per le trote, ma dire cosa sia veramente valido è difficile.
L’habitat, la corrente, l’esperienza del pescatore sono tutte variabili che nessuno può trascurare.
Un bel cavedano pescato a mosca da sensazioni uniche, ringraziamo il nostro pesce attuando il Catch & release, se lo merita sicuramente.
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