Il temolo russo o carpa argentata, scopriamo chi è.
Il temolo russo è un pesce della famiglia dei Ciprinidi ( Cyprinidae ), conosciuto anche con altri nomi, carpa argentata, carpa asiatica e tolstolobik.
Nonostante il nome possa trarre in inganno il temolo russo nulla a che vedere con il temolo (timallide) che popola le fresche acque di montagna.
Questo pesce appartiene infatti alla famiglia delle carpe e come loro proviene dall’Asia.
Si differenzia da esse, e non solo da loro, per il suo particolare modo di alimentarsi. Infatti il temolo russo non predilige nessun tipo di esca convenzionale, perchè lui non mangia normalmente ma filtra l’acqua nutrendosi di plancton tipo le balene.
Moltissime volte i gestori dei laghetti di pesca sportiva immettono il temolo russo proprio per questo scopo, perchè con il suo modo di mangiare rende più pulito l’ambiente acquatico.
La morfologia.
Il temolo russo o carpa argentata, ha un corpo appiattito lateralmente e grandi pinne di colore chiaro.
La livrea è di un colore verde/argento sul dorso e fianchi mentre il ventre è di colore argentato.
La sua bocca è molto particolare, è molto grande e rivolta verso l’alto, ma molto più particolare è la posizione dei suoi occhi.
Essi si trovano molto più in basso rispetto a tutti gli altri pesci, sono posizionati molto vicino alla bocca.
Il temolo russo in età adulta può superare il metro di lunghezza e sono stati pescati esemplari molto grossi anche oltre i 50 kg.
Come pescare il temolo russo
Come già detto sopra il temolo russo ha un modo particolare per mangiare quindi anche il modo per pescarlo sarà diverso dal solito.
Essendo un ciprinide prepareremo una normalissima pastura per carpe che può essere arricchita con aromi naturali o latte in polvere.
Non è importante pasturare in grande quantità ma è molto meglio poca pastura ma in continuazione, così facendo verranno attirati più pesci.
La grossa differenza tra la pastura da carpe e quella per la carpa argentata consiste nella consistenza dell’impasto.
Nel caso del temolo russo la pastura deve essere molto bagnata, addirittura quasi liquida per via che si sciolga completamente e velocemente prima di toccare il fondo.
Lo stesso impasto, ma in questo caso molto più solido, verrà innescato in un’amo piccolo ma robusto, meglio un’amo forgiato.
La tecnica di pesca sarà la stessa che si usa per la pesca alla carpa con galleggiante.
Si possono usare galleggianti scorrevoli, galleggianti fissi o galleggianti a penna di tipo all’inglese, l’importante è che siano tutti piombati alla perfezione per non far sentire il peso del galleggiante al pesce.
Useremo un buon e robusto monofilo come quello da carpe (dallo 0,20 in su) e canna da pesca e mulinello molto robusti.
Ci sono pescatori che affermano, con documentazione fotografica, di aver pescato grossi temoli russi con mais o addirittura con boiles.
Essendo un ciprinide non è del tutto impossibile che questo accada, però la tecnica più usata è quella della pastura liquida sopra descritta.
C’è poi una tecnica, se così si può chiamare, conosciuta con il nome di “strappo“.
Questa tipo di pesca consiste nel fare una grossa quantità di pastura per creare una nuvola e invece di innescare la pastura più solida nell’amo si montano nel terminale 2/3 ami o addirittura un’ancoretta.
Quando il galleggiante da 1/2 grammo si muove si ferra sperando che il nostro pesce rimanga attaccato agli ami.
Molto spesso però i temoli russi non vengono agganciati per la bocca ma su altri parti del corpo, arrecandogli danni a volte molto gravi.
